Servizio Civile al Rifugio Caritas

Servizio Civile al Rifugio Caritas

Sono arrivata a rifugio un po' per caso.

Avevo fatta domanda di Servizio Civile per un altro bando, ma per cause di forza maggiore ho dovuto scegliere un altro servizio.

Non avevo mai avuto a che fare con situazioni di grave emarginazione, ma il mio timore più grande era dato dal fatto che l'utenza sarebbe stata soltanto maschile. 

Cosa succede quando sessanta uomini in età adulta vivono insieme in un rifugio il momento più difficile della giornata, cioè il riposo?

Ho subito comunicato i miei timori agli educatori del rifugio e all'OLP che mi segue e sono stati accolti con estrema comprensione, non sono mai stata lasciata sola durante il servizio, affiancavo i custodi, e gli educatori affiancavano me.

Passato il primo periodo di probabilmente fisiologici dubbi e incertezze, anche riguardo il mio ruolo nella struttura, tutto ha iniziato ad assumere una forma molto più consistente.

Il clima del rifugio cambia a seconda degli ospiti che lo frequentano, così come la richiesta dei film da guardare nella sala comune; eppure nonostante il costante cambiamento l'attenzione alle esigenze di ognuno crea un'atmosfera molto spesso rilassata e conviviale.

Un pensiero che mi fa sempre ridere sorridere è quando, ogni volta che mi concedo una pausa sigaretta, spesso condivisa con gli ospiti, mi tornano alla mente le parole di mia mamma : "Non vedi che non fuma più nessuno, ormai? Sei rimasta solo te".

È vero, mamma, forse siamo rimasti in pochi a godere di un vizio che fa così male.

D'altra parte, non è vero che "nessuno fuma": loro non sono nessuno, o almeno non lo sono per noi, per il rifugio.

Perché , in effetti, per lo Stato fumo io e nessuno; per la burocrazia e per la sanità, fumo io e nessuno; per gran parte dei loro familiari e conoscenti fumo io e nessun altro.

La grave emarginazione - quella che ho potuto testimoniare - non è una semplice mancanza economica, ma è un buco nero all'interno del quale le diverse soggettività spariscono e vengono ammantante di luoghi comuni e discriminazione.

È uno strappo lungo la vita emotiva di ognuno che l'indifferenza di tutti non fa altro che frastagliare ancora di più i bordi.

Margherita

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