A causa della situazione instabile del Libano, la nostra partenza è in stand-by.
Ciò nonostante, siamo riuscite ad entrare nello spirito libanese partecipando al progetto ForLibano grazie al quale un gruppo di adolescenti di Caritas Youth Lebanon e di Caritas Forlì si sono messi in gioco per dialogare sulla pace.
La vita di comunità del campo internazionale ci ha permesso di entrare a contatto con i ragazzi e le ragazze e a stringere delle relazioni sincere.
Siamo rimaste piacevolmente sorprese dalla naturalità e semplicità con la quale si è creata armonia nel gruppo di italiani e libanesi con cui si sono svolte tutte le attività.
Durante queste due settimane abbiamo visitato diversi progetti di Caritas, raccolto più di 200 pacchi per la raccolta alimentare, contribuendo così all’Emporio della Solidarietà della città, svuotato e reso agibili diverse stanze della sede di Caritas Forlì, nonché partecipato alla vita della comunità parrocchiale forlivese.
Infine, ci siamo divertiti tra piscine e gite alla scoperta dell’Emilia-Romagna.
La nostra esperienza a Forlì si è conclusa nel modo migliore: dopo aver mangiato decine di piadine romagnole, ci siamo goduti una cena a base di piatti tipici libanesi.
Gli ultimi tre giorni siamo invece tornate alla casa base, in Lombardia.
A Milano abbiamo ammirato la città dalle guglie del Duomo e a Monza ci siamo rilassati nel parco della Villa Reale.
Infine, i ragazzi libanesi hanno vissuto l’esperienza dell’oratorio a Nova Milanese, dove si sono sperimentati in un contesto diverso, grazie all’entusiasmo e alla condivisione con i loro coetanei italiani.
Indubbiamente, ci sono state delle piccole differenze culturali alle quali il gruppo si è dovuto adattare: forse in Italia si mangia un po’ troppa pasta e si cammina tanto, però quando c’è la voglia di stare insieme e di dialogare, nella diversità si trova un’immensa ricchezza.
Questo è proprio questo quello che ci ha insegnato il campo: non si è mai troppo diversi per essere amici.
Beatrice, Magda, Alessandra, Melania (Scebanon)