La meraviglia di... Le parole di Martina, che ha deciso di vivere l'esperienza del Servizio Civile con Caritas Ambrosiana

La meraviglia di…

C’era una volta un piccolo principe che per imparare ad amare la sua rosa fece un lungo viaggio…

Così ha inizio il teatro che ogni mercoledì portiamo in scena nella piccola cappella di un quartiere di Pucallpa, la Hoyada.

È stato pensato tutto: il copione, gli attori, i travestimenti, la scenografia, i laboratori… ma solo con i nostri piccoli spettatori il teatro prende vita.

C’è sempre molto disordine, i bambini si alzano, giocano, parlano, rimproverano i propri fratellini, ma c’è un bimbo che ascolta incantato, è nei suoi occhi piccoli ed intensi che intravedo la trama della meraviglia…

È il loro addomesticarci al sale della vita che ricuce i nostri cuori con la meraviglia.

È nel loro sguardo bambino troppo spesso trasfigurato dall’oscuro mondo degli adulti che ci richiama alla radicalità e a un cambiamento che guarda alla voce amore.

La meraviglia nel vedere i giovani pucallpini portare l’entusiasmo e la gioia di darsi al prossimo, nello scoprirsi accumunati dal desiderio di fare bene il bene.

È la meraviglia di una dolcezza amara il gioco dei bambini nell’acqua del fiume che inonda le case dei loro genitori e non gli permette di lavorare e di arrivare a fine mese, è la forza prorompente e selvaggia dei bambini che si tuffano dalle palafitte.

È la meraviglia del chiamare e di sentirsi chiamati per nome in un luogo dove fino a qualche mese fa eravamo stranieri.

È la meraviglia nel rap dei giovani del Centro Juvenil che dà voce a chi, per povertà, soprattutto nei legami, è rinchiuso in un luogo che vuole cancellare la loro identità adolescente e ribelle, affamata di amore.

È la meraviglia del Carnaval con i bimbi della casa-famiglia nello scoprire che con il fango ci si può sporcare, divertire, giocare e voler bene.

È la meraviglia del coro dei giovani della parrocchia e del loro canto libero che in preghiera chiede di non essere abbandonati, e così ci si prende per mano, come una grande catena.

È la meraviglia del bene che costruiscono nella trama del male delle loro case.

È la meraviglia del condividere un’esperienza all’insegna del servizio, di scoprirsi diversi, scoprirsi preziosi e fragili, di viaggiare per imparare poco a poco anche noi ad amare le rose della nostra vita, innamorandoci non solo dei loro petali, ma anche delle loro spine.

E così come il piccolo principe incontrando la volpe l’addomestica, allo stesso modo questa realtà pucallpina, il nostro “principito”, ci ha addomesticato, ossia ha costruito dei legami che non dimenticheremo mai e ci legheranno per sempre a quella meraviglia… a una vita che vibra e che ha ritrovato una nuova speranza: la bellezza di abitare e scegliere il bene!

Martina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *