Ancora non so bene cosa aspettarmi, ma di una cosa sono sicura… questo servizio civile rientra già tra le esperienze che conserverò nel mio cuore a vita.
Mi ci sono candidata, un po’ per caso, un po’ per curiosità.
Ma già dal primo incontro in cui sono partita dalla mia piccola città, lontana 968,6 km a sud di Milano, carica di speranze, incertezze, dubbi e qualche perplessità, ho sentito subito il sapore di novità, entusiasmo e condivisione.
Ho realizzato la sera stessa quanto quell’incontro mi avesse cambiata, e aperto in me tante aspettative positive, mentre lo raccontavo ai miei genitori, mi rendevo conto di far percepire a loro lo stesso mio entusiasmo.
A distanza di un mese, la chiamata di Davide (il mio OLP) “Benedetta, ma se ti dicessi che parti in Perù?”
E di lì un turbine di emozioni: ansia, eccitazione, cosa mi porto in Perù? Cosa serve davvero? Sarò all’altezza? Sarò felice?
Poi un bel respiro… e mi ricordo la canzone di Battisti: “si viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure… Rallentando per poi accelerare,
con un ritmo fluente di vita nel cuore.”
Il servizio è iniziato il 27 maggio del 2024, oggi è 13 giugno 2024, si avvicina la data di partenza (lunedì 17) e realizzo che il tempo vola davvero.
Ma c’è una cosa che realizzo più di tutte: il magone che ho nello stomaco.
Lasciare tutte le mie compagne con cui ho condiviso queste 3 settimane meravigliose, era parte del programma sin dall’inizio, ma nessuna di noi sapeva sarebbe stato così difficile.
Grata del fatto che quantomeno già adoro i miei compagni di viaggio peruani, concludo con un’ulteriore aspettativa (anche se sono consapevole che le aspettative possono sempre ritorcersi contro a chi le ha): che i dodici mesi che ci aspettano, saranno ancora più magnifici di quelli già passati.
Hasta Luego,
Benny