È passata quasi una settimana dall'inizio della mia esperienza di servizio civile.
Ho fatto domanda per il servizio in un momento di crisi personale.
Mi sentivo ferma, bloccata, non sapevo cosa fare per far riprendere la mia vita a funzionare nel modo giusto o, semplicemente, non sapevo come iniziare a vivere.
Ho subito pensato che un'esperienza del genere avrebbe potuto cambiarmi, farmi rinascere, in un certo senso.
Ma, soprattutto, mi aspettavo che mi avrebbe aiutato ad affrontare i miei demoni, le mie insicurezze, in modo da spingermi a riconoscere finalmente il mio valore.
Sono sempre stata molto insicura, non mi sono mai sentita all'altezza.
E so che, proprio per questo, sarà un anno intenso.
Sarà un anno in cui dovrò mettermi alla prova continuamente (forse anche un po' per questo ho deciso di intraprendere questo percorso).
Sarà un anno di sfide e, mi auguro, un anno di cambiamenti.
Un altro motivo per cui ho deciso di iniziare il servizio civile è legato alla mia tendenza a isolarmi.
Prima di questa esperienza, ho passato mesi di buio (in tutti i sensi).
Stavo rinchiusa in camera mia tutto il giorno, con le tapparelle abbassate, abbandonandomi a brutti pensieri.
Più pensavo, più mi abbattevo.
A volte la nostra mente è la nostra peggior nemica.
Di sicuro starete pensando che lo scenario appena descritto non sia proprio il massimo, infatti non stavo bene. Per niente.
Avevo bisogno di fare qualcosa riprendermi, entrare in contatto con il mondo, con l'esterno, con le persone, con la vita.
È passata quasi una settimana dall'inizio della mia esperienza di servizio civile, e finalmente sono tornata a respirare.
Tra un anno sarò una Marta nuova, irriconoscibile.
Anzi, in parte faccio già fatica a riconoscermi, perché la vecchia Marta non sarebbe seduta a scrivere questo articolo.
Direi che ho già vinto, in qualche modo.
Con fierezza e tanto entusiasmo per l'anno che mi attende, auguro a tutti un'opportunità come questa, un'opportunità per cambiare e per creare la migliore versione di sé stessi.
Marta