Ciao, sono Martina, ho 23 anni e lunedì 7.15 si parte: direzione Perù.
Un anno fa non avrei mai pensato di iniziare questa avventura, il mio anno di Servizio Civile.
Tutto nasce da uno scambio di regali, 23 dicembre, Milano.
Tommaso (coordinatore del cantiere a Nairobi) mi porge un pacchetto: dentro ci trovo una semplice agenda, lo ringrazio ma lui, con il suo solito sguardo divertito risponde “aprilo, c’è un pensiero per te!”.
Sulla prima pagina dell'agenda leggo: “Pro e contro di fare il Servizio Civile all’estero.”
È a partire da questa provocazione che inizio a riflettere sulla possibilità di partire, di cambiare i piani a cui avevo pensato per la fine dell’università, e inizio a immaginarmi in un posto remoto nel mondo, a vivere il mio anno di servizio.
I mesi successivi sono segnati da domande e confronti su chi vorrei essere, quali sono i miei progetti per il futuro…
A questi interrogativi inizio a trovare delle risposte: vorrei partire per conoscere un mondo nuovo, persone, culture, per scoprirmi, per mettermi in discussione.
È così che tutti i dubbi e le preoccupazioni vengono messi a tacere e che torna nella mia mente una frase di Don Milani, che spesso mi ha accompagnato nel corso della mia vita, e che nel mio cuore desiderio sia l’invito vero e lo stile con cui vivere questo anno di incontri, relazioni, scoperte: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”
A presto,
Martina