Potrei descrivere questi sette mesi di Servio Civile come una ricchezza, una continua scoperta, una grande avventura piena di sfaccettature.
La comunità socioeducativa nella quale sto svolgendo il servizio, “Casa Abramo”, si occupa di uomini adulti in regime di pena alternativa al carcere.
Svolgere il mio servizio in questa struttura mi ha portato a conoscere questa realtà, ma non solo.
Non posso negare il timore nell’iniziare questo percorso, ma fin dai primi giorni, dai primi pasti in comunità, dalle prime conversazioni con gli ospiti, dai momenti di laboratorio ho iniziato a conoscere molte cose, molte storie, diverse realtà e persone, tutto questo mi ha portandomi ad apprezzare sempre di più ogni singolo momento in comunità.
Condividendo tempo con gli uomini che vivono nella struttura e conoscendoli ho compreso che queste persone, non sono solo il loro passato, i lori errori, le loro sofferenze, ma sono molto altro.
Quello che sto imparando in questo percorso lo porto dentro e sento che sta cambiando anche il mio modo di relazionarmi con le persone, generando in me interesse nel conoscerle in tutte le loro sfaccettature, senza fermarmi alla prima lettura.
È stato per me stupendo capire di iniziare a far parte di un qualcosa che davvero non lascia le persone sole, non le abbandona nonostante abbiano commesso errori.
Vedere come realmente ci sia una rete di servizi che si prende cura di chi è in difficoltà, mi ha fatto capire quanto quello che sto facendo con il servizio civile si avvicini a quello che vorrei fare in un mio futuro lavorativo.
L’esperienza del servizio civile mi sta mostrando realtà di cui ero già a conoscenza, ma solo superficialmente.
Mi ha permesso di conoscere una grande “macchina” ed alcuni dei suoi piccoli “ingranaggi”. Questa scoperta mi ha dato speranza e tanta ricchezza.
Ho 21 anni e so che con questo anno di servizio non cambierò il mondo e non voglio neanche farlo.
In questi mesi ho imparato che ogni piccolo traguardo ha importanza, che lasciare anche solo un piccolo seme è già qualcosa e che scegliere di lavorare nel sociale, in qualsiasi ambito, (con gli anziani, i minori, i disabili o qualsiasi altra fragilità) non è facile ma è importante.
Allo stesso tempo non credo che il servizio civile sia solo un anno di volontariato, lo considero come un anno pieno di ricchezza, di esperienze, difficoltà, gioie, che mi stanno portando a conoscere sempre di più le realtà sociali del territorio ma anche, e soprattutto, me stessa.
Auguro a tutti la possibilità di vivere esperienze come questa, perché riempiono la nostra vita.
Letizia
