Ciao a tutti! Sono Sofia e quest’anno ho iniziato a fare il Servizio Civile al SAI che è il servizio di accoglienza immigrati di Caritas Ambrosiana.
Ho iniziato da poco e i sentimenti sono contrastanti.
Da un lato c’è la voglia di mettersi in gioco per cercare di aiutare e ascoltare chi ti viene a chiedere aiuto e dall’altro lato c’è la consapevolezza di non poter aiutare tutti.
Ci sono alcune cose che mi sono rimaste impresse.
Ad esempio, il martedì prima per me era un giorno come un altro, adesso invece è diventato ‘il giorno dei richiedenti asilo’.
Vedere così tante persone, fuori all'aperto, con qualunque condizione climatica fa riflettere.
Quello che non dimentico del martedì sono i volti delle persone, soprattutto di alcuni ragazzi della mia età o anche più piccoli.
Mi rimangono impressi i volti contenti delle persone che ottengono il "prenota facile" e lo mostrano agli altri con orgoglio.
Vedendoli capisco che anche una cosa che può sembrare piccola, può essere una conquista enorme.
L’incontro con volti, con persone, ognuno con la sua storia, aiuta ad aprire la mente e allargare lo sguardo verso qualcosa che non conoscevo o che comunque mi toccava da lontano.
Ho capito che è importante saper ascoltare il bisogno dell’altro.
Non solo ascoltare, ma anche capire quello che l’altro ci sta chiedendo, come ce lo sta chiedendo, con la consapevolezza che non tutti si possono aiutare.
È difficile stare di fronte alla fragilità dell’altro e dirgli che non puoi fare niente per aiutarlo.
Tenere a mente questa frase di Madre Teresa di Calcutta è un aiuto:
‘Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo’.
A presto,
Sofia