Ciao, mi chiamo Andrea e sono una ragazza. Ho 21 anni e mi piace definirmi apparentemente timida, perché effettivamente all’inizio lo sono, ma quando entro in confidenza non mi ferma più nessuno.
Sono una persona piuttosto riservata ma molto empatica e quando voglio persino dolce. Mi piace l’ironia, senza non saprei come esprimermi e mi piace quando incontro persone che capiscono il mio modo di ironizzare, mi imbarazza invece fare una battuta ironica che non viene colta e quindi ignorata, fraintesa o male interpretata.
Ho studiato agraria, mi piacciono i fiori, la natura e gli animali, in particolare i cavalli e i gatti; ho infatti una gattina di nome Clover, tutta grigia con gli occhi verdi, super morbidosa e super coccolosa, con cui amo stare sotto alle coperte a guardare un film, una serie tv o a leggere un libro, cose a cui quando posso, non dico di no.
Una delle mie passioni più grandi è la danza. Pratico danza classica e moderna da quando avevo dieci anni ed è la mia valvola di sfogo quando ho una giornata no e ciò che mi dà ancora più carica nelle giornate sì.
Negli ultimi due anni soprattutto è stata la mia salvezza dal momento che mi sono trovata a vivere situazioni familiari piuttosto delicate a livello di salute, mi ha aiutata a staccare e a pensare ad altro e a liberare la mente.
A novembre 2021 ho iniziato a fare da aiuto insegnate nella mia scuola di danza nel gruppo di gioco danza con bambine tra i 3 e i 6 anni che io chiamo “nane di gioia vivente”. Anche se per solo un’ora alla settimana erano in grado di regalarmi la gioia e la spensieratezza di cui avevo bisogno. Per questo ho deciso di fare un corso per poter insegnare a tutti gli effetti a queste pestifere e a settembre inizierò ufficialmente.
Da settembre mi aspetterà infatti una routine tutta nuova che non vedo l’ora di iniziare. Il pomeriggio sarò quindi a danza e la mattina svolgerò le mie ore di servizio civile, motivo per il quale sto scrivendo un po’ di me.
Sempre per le “esperienze delicate” di cui parlavo poco fa, dopo l’esame di maturità mi sono ritrovata ad accantonare quello che riguardava il mio futuro, cadendo poi in una specie di buco nero in cui non riuscivo più a capire cosa fare della mia vita, senza trovare un punto da cui ripartire.
Quando sono venuta a conoscenza del bando del servizio civile ho subito pensato che potesse essere la mia occasione per ricominciare, facendo del bene aiutando altre persone che allo stesso tempo avrebbero a loro modo potuto aiutare anche me.
Ho scelto di prestare il mio anno di servizio civile al Centro La Vite, scelta strategica perché mi ha permesso di non uscire completamente dalla mia zona di comfort, dato che già conoscevo questo centro tramite la mia scuola di danza, ma che mi permetterà comunque di mettermi alla prova e di affrontare situazioni nuove ogni giorno.
Mi auguro in questo anno di ritrovare la mia strada, riuscendo ad essere un po’ più me stessa, senza insicurezze e paranoie, in tutte le situazioni in cui mi troverò e di imparare a vedere il mondo sotto prospettive diverse e a me estranee.
Andrea