Eccomi,
mi chiamo Andrea, sono alle porte dei 29 anni e all’ultima chiamata per imbarcarmi per il Servizio Civile.
Una laurea in tasca e un lavoro sicuro come docente nella pubblica istruzione, gioia e dolore della mia quotidianità lavorativa italiana.
Da qualche anno però ero alla ricerca di qualcosa di più, ardeva dentro di me il desiderio di poter fare qualcosa di totalmente gratuito per gli altri; di vivere una quotidianità diversa dove non fosse tutto sempre al suo posto e dove ci fosse una concreta possibilità di portare il proprio contributo.
Il Servizio Civile all’estero poteva darmi tutto questo.
Arrivato il momento di comunicare a scuola la partenza sono stato inondato dall’affetto e dagli auguri dei miei studenti e qualcuno mi ha subito chiesto:
“Prof ma perché parte? Non vede che anche qui c’è bisogno di lei?”
frase che mi ha sinceramente commosso e fatto riflettere su come in realtà ogni giorno ognuno di noi può portare un grosso contributo alla realtà che vive senza dover per forza volare dall’altra parte del mondo.
E allora perché parto?
Parto per esserci,
parto per essere un piccolo esempio agli occhi di quei ragazzi che ho dovuto salutare con un po’ di tristezza,
parto per tutte le persone che incontrerò lungo questo cammino,
parto per mettere il mio tempo a disposizione del prossimo,
parto per essere parte di un cambiamento,
e, in fin dei conti, parto anche un po’ per me stesso, per poter espandere i miei orizzonti, creare ponti e lasciarmi stupire dal mondo.
Il Servizio Civile Universale è questo e tanto altro.
Durante la formazione prima della partenza ho avuto modo di riflettere sulla bellezza del Servizio Civile e di come esso si concretizzi nell’impegno dei giovani a difendere la comunità in cui vivono attraverso la cura dell’altro.
E allora, un augurio a me e a tutti i miei compagni per quest’anno di Servizio Civile e un augurio anche a te che leggi questo articolo, affinché anche tu possa dire “Eccomi!” e possa portare quel piccolo contributo quotidiano che ci fa tutti essere parte di una comunità universale, comunità che abbiamo il dovere di difendere ogni giorno attraverso la cura del prossimo.
Definire sé stessi può essere complicato e a volte rischiare di essere riduttivo.
Non è il sé che conta quanto il perché delle scelte che facciamo e delle decisioni che guidano la nostra vita.
Il Servizio Civile Universale è l’esempio di una scelta che può davvero aiutare a raccontarsi in virtù dei significati e delle motivazioni che lo accompagnano.