UN ANNO IN LIBANO: CAMMINARE, DOMANDARE E TENERSI FORTE La testimonianza da Beirut di Francesca, volontaria in Servizio Civile

Macchina fotografica in mano e voglia di conoscersi meglio

Macchina fotografica in mano e voglia di conoscersi meglio. È tutto quello di cui abbiamo avuto bisogno durante questo laboratorio bimestrale, condotto con nove adolescenti ospiti in una struttura ad indirizzo protetto tra le montagne libanesi.  

Osserva - Conosci - Scatta! Sono i tre step che hanno dettato il nostro lavoro insieme.  

Macchina fotografica in mano e voglia di conoscersi meglio

 Tutto questo ha portato, il 28 marzo, ad una bellissima mostra allestita nel salone del centro. Presenti staff locale e tutte le ospiti della struttura. In questa occasione, tra musica di sottofondo e qualche calice di succo alla mora, le ragazze che hanno preso parte al progetto hanno avuto modo di raccontare le riflessioni svolte dietro ad ogni immagine scattata, e di riconoscersi se non in artisti, come esseri umani artefici della propria vita.

In un angolo è inoltre stata allestita una piccola bacheca, da dove si poteva strappare una delle parole raccolte durante i nostri laboratori in base a quale fosse la necessità primaria in quel momento.

Le parole erano: natura, arte, comunicazione, bellezza, ascolto, gruppo, divertimento, felicità, rifiorire.
Voi di quale tra queste parole avreste bisogno?

Macchina fotografica in mano e voglia di conoscersi meglio

Letizia, Servizio Civile in Libano

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