Se mi chiedi chi sono, cosa mi piace fare nella vita e cosa mi ha spinto, a 29 anni, a partire per un anno come servizio civilista... ecco, nella mia testa si mescolano pensieri, emozioni, riflessioni razionali e decisioni impulsive.
Se mi fermo, però, ad osservare questo vortice che prende il via dentro la mia testa e la mia pancia, riesco - forse - piano piano a delineare chi sono (o almeno come appaio a me stessa), come mi sono strutturata durante la vita, cosa mi piace e soprattutto cosa non mi piace e, quindi, sì, riesco a delineare anche perché il mese scorso ho lasciato quello che era il mio fantastico lavoro per partire come volontaria del Servizio Civile universale in Libano.
Quando, circa due mesi fa durante le selezioni per il servizio civile, mi è stato chiesto di ritagliare alcune figure da un giornale e costruire in tal modo la rappresentazione di me e delle mie motivazioni per lo SCE, la mia attenzione è subito caduta sulla fotografia di uno zaino aperto e su quella di una donna intenta a fare una ruota che osservava il mondo da sottosopra.
Queste immagini mi aiutano anche oggi a mettere nero su bianco chi sto cercando di essere e perché sto partendo: una donna con un proprio bagaglio di formazioni, esperienze, competenze e ideali che si è riempito e aggiustato durante anni trascorsi tanto in una piccola comunità spersa sulle montagne quanto in luoghi, città e paesi diversificati e distanti, vogliosa di continuare a sperimentarsi, a rimettersi in discussione, ad ampliare lo sguardo e a togliere o aggiungere cose da quello zaino che, spero, mai esaurirà il suo spazio.
Mi sento entusiasta di partire, consapevole del mio posizionamento sociale, per un anno in cui spero si costruirà lo spazio per una crescita comune, condivisa e collettiva, grazie al confronto costante con le mie compagne di viaggio, con le colleghe libanesi che incontrerò durante il servizio nei centri di Caritas Libano e con le varie donne migranti accolte portatrici di coraggio, dignità e forza con cui scrivere un pezzettino di vita assieme, vivendo assieme verso una giustizia sociale per tutte e tutti.
Silvia