Partiamo dalle basi di rumeno: “Salut! Cum te cheamă?”. È arrivato il momento di presentarsi! Dovrei iniziare dicendo che sono Giorgia e almeno sul nome non dovrei esitare! (Come spesso mi capita quando devo dire la mia età!)
Eppure mi giro anche se vengo chiamata con altre mille espressioni. Di solito sono Gio, ma sono diventata anche Gioggia quando la R era troppo difficile da pronunciare, Giorgett/x/bocciata dove ho fatto tirocinio, Ué-bionda anche se proprio bionda non sono, Gigna, Giorgie.
Mia mamma mi dice sempre di non aver scelto un nome troppo lungo così che non venisse diminuito. Infatti queste non sono diminuzioni. È l'altro che, quando ci incontra, ci cambia così tanto da darci un altro nome. Ed è proprio per questo che ognuno di questi nomi mi fa spuntare un sorriso. È la sorpresa dell'incontro, la scoperta di altre mille possibilità, l'affetto. Sono le persone che ci mostrano altri lati di noi, altre prospettive, che puliscono le lenti dei nostri occhiali. Tutte le persone che porto con me in questa nuova avventura, che vorrei mostrare a chi mi conosce.
Quindi eccomi pronta a avere un nome nuovo, a prendere un po' forma da tutte le persone che incontrerò. Spero che il già definito, l'etichetta chiara, che non lascia via di fuga lasci spazio all'inaspettato, l'indefinito: pongo che si scalda fra le mani, gli occhi di bambino dentro vi scorgono mille sogni, morbido che si lascia modellare.
-Uno a scelta fra i nomi sopraelencati o forse meglio tutti-